Monitoraggio lupo in Toscana. Dalla Regione progetto da 150 mila euro a sole due associazioni. La protesta di Arcicaccia e Cia: “Sono risorse di tutti i cacciatori, Saccardi e ATC chiariscano”

 

FIRENZE – Un progetto per il monitoraggio del lupo in Toscana, affidato dalla Regione e dagli ATC soltanto a Federcaccia e a Coldiretti. Finanziato con soldi pubblici di tutti cacciatori toscani, per un totale di 150 mila euro.

Non ci stanno Arcicaccia regionale e Cia Agricoltori Italiani Toscana che hanno scritto una lettera indirizzata alla vicepresidente e assessore all’agricoltura Regione Toscana Stefania Saccardi e al dirigente settore caccia Marco Ferretti, e firmata dai rispettivi presidenti Sirio Bussolotti Valentino Berni.

“Siamo venuti a conoscenza di una riunione – sottolineano Bussolotti (Arcicaccia) e Berni (Cia Toscana) sul progetto di monitoraggio del lupo nella nostra regione alla presenza dell’assessorato alla Caccia, gli ATC toscani e due associazioni, Federcaccia e Coldiretti. In questa riunione ci risulta che sia stato esposto un progetto di censimento della popolazione del canide, che dovrebbe essere realizzato da Fidc e Coldiretti e finanziato dai 15 ATC toscani per un ammontare, a quanto sembra, di 150 mila euro”.

L’iniziativa degli ATC ci sorprende e non poco, perché ripetono che non ci sono le risorse sufficienti per la prevenzione e il ristoro danni alle aziende agricole, ma in questo caso le risorse sono state trovate. Questa iniziativa fatta soltanto verso due associazioni, fa pensare ad uso personalistico di tali strumenti, ed anche in questo caso ci aspettiamo dei chiarimenti da parte della Regione Toscana.

Così Arcicaccia e Cia evidenziano la “totale contrarietà all’iniziativa, non perché gli studi non siano importanti e utili, ma perché non si può attingere per un progetto di questo genere a fondi derivanti dalle tasse pagate dai cacciatori. Questi fondi devono servire a far funzionare gli ATC, a ripristinare habitat e popolazioni di animali, alla prevenzione ed al ristoro dei danni alle colture agricole e tutto questo deve essere fatto scongiurando aumenti di quote che scoraggino l’iscrizione dei cacciatori. Vogliamo sottolineare, inoltre, l’irritualità di una riunione su una tematica così importante a cui si invitano due sole associazioni, una venatoria ed una agricola, escludendo le altre”.

“Ricordiamo che i fondi degli ATC – dicono Bussolotti e Berni -, derivati dalle tasse di tutti i cacciatori, non possono essere utilizzati a beneficio di una sola realtà associativa. Ultimo, ma non in ordine di importanza, riteniamo che quello del lupo non sia e non debba diventare un ‘problema venatorio’, questa ingombrante presenza impatta su tutta la popolazione della regione e sia corretto che quest’ultima trovi i fondi necessari alla sua risoluzione”. Così Arcicaccia regionale e Cia Toscana chiedono un incontro con la vicepresidente Saccardi per avere un chiarimento sulla situazione.