Da Arci Caccia pieno appoggio alla battaglia di Arci Nazionale contro la tassazione del mondo associativo
Condividiamo appieno i contenuti del grido d’allarme lanciato da Arci Nazionale e da tutta la Federazione, di cui facciamo convintamente parte, contro l’ipotesi di assoggettamento al regime IVA delle attività associative. La nostra associazione, come il resto del mondo del volontariato, non persegue scopi di lucro, lavora per dare servizi ai propri associati e valore aggiunto per tutta la comunità. Imporre una gestione economica da “azienda” a realtà di questo tipo potrebbe avere conseguenze gravissime sulle attività di tutto il terzo settore e del volontariato in generale. Chiediamo con forza che il Governo torni indietro su questa ipotesi. Di seguito l’appello diffuso da Arci Nazionale:
I Valori Non Si Tassano!
Difendiamo il diritto di associarsi sancito dall’art.18 della Costituzione
Dal 1° gennaio 2025, le attività associative del Terzo Settore potrebbero essere soggette al regime IVA. Una decisione che rischia di compromettere gravemente il ruolo sociale, culturale e politico di questo mondo, pilastro della partecipazione democratica e della solidarietà.
ARCI si oppone fermamente a questa prospettiva e con la campagna “I valori non si tassano” si rivolge alla cittadinanza, al Governo e al Parlamento. L’obiettivo è chiaro: escludere il Terzo Settore dall’ambito IVA nella prossima Legge di Bilancio, riconoscendo le sue peculiarità e modalità operative non economiche.
Un colpo alle associazioni e alla coesione sociale
Sottoporre il Terzo Settore al regime IVA significa trattare le associazioni come imprese commerciali, trasformando il rapporto con sociɜ e comunità in una logica di cliente-fornitore. Questo cambio di paradigma comprometterebbe l’autonomia delle associazioni, aggravandole con oneri burocratici insostenibili, soprattutto per le piccole realtà che operano nelle periferie, nei piccoli centri e nelle aree interne.
Inoltre, l’impatto fiscale sarebbe paradossalmente controproducente: mentre oggi le associazioni non recuperano l’IVA sugli acquisti, in futuro potrebbero detrarla, generando una riduzione delle entrate fiscali complessive.
Difendere il valore costituzionale del Terzo Settore
Le associazioni del Terzo Settore non sono solo entità operative, ma espressione delle “libertà sociali” riconosciute dalla Costituzione. La Corte Costituzionale ha sottolineato nel 2020 il ruolo delle associazioni come luoghi di reciprocità e solidarietà, fondamentali per il tessuto sociale del nostro Paese.
ARCI ribadisce l’importanza di preservare questa visione: il Terzo Settore è uno spazio che unisce partecipazione democratica ed equità sociale, costruendo nuovi modelli di welfare.
Un impegno collettivo per il futuro del Terzo Settore
Chiediamo al Governo e al Parlamento di agire con responsabilità, tutelando le associazioni attraverso provvedimenti concreti che le escludano dal regime IVA. Difendere il Terzo Settore con atti concreti significa proteggere il cuore pulsante della coesione sociale, della partecipazione democratica e della solidarietà.