Skip to content

Umbria: si è aperta la “caccia” ai voti

Nei giorni scorsi il Consiglio regionale ha licenziato il nuovo piano faunistico venatorio regionale, a seguito dell’ allarme lanciato da alcune Associazioni Venatorie, in quanto senza l’approvazione del nuovo piano sarebbe stata a rischio la pre-apertura e tutta la stagione venatoria, affermazione non proprio vera, in quanto il piano faunistico precedente era in vigore fino all’approvazione del nuovo, pertanto i problemi sollevati, erano già risolti con l’approvazione del calendario venatorio nel mese di giugno che indicava come inizio della stagione venatoria la terza domenica di settembre, atto legittimo e non più impugnabile.

Il Piano faunistico è stato approvato nell’incertezza totale e con molti dubbi da parti di molti Consiglieri Regionali sia di opposizione che di maggioranza a fronte del parere negativo espresso dall’ufficio legislativo e dal segretario del Consiglio Regionale, in quanto l’approvazione del piano non rientra nell’ordinaria amministrazione, momento in cui possono essere approvati solamente atti ritenuti indifferibili e urgenti, cosa che non è stato ritenuto il Piano Faunistico.

Tutto ciò ha già portato sul piede di guerra il WWF, il quale ha già annunciato ricorsi circa il percorso che ha portato all’approvazione del Nuovo Piano, gettando ancora di più nell’incertezza la prossima stagione venatoria, è giusto precisare che questo percorso non è stato condiviso con Arci Caccia, in quanto siamo stati informati il giorno prima della riunione della Terza Commissione, ma è stato orchestrato da alcune associazioni venatorie vicine alla maggioranza dell’attuale governo regionale e da altre vicine alle forze di opposizione.

Siamo partiti dalla certezza di un calendario venatorio regolarmente approvato e siamo passati all’incertezza totale, in quanto a seguito dell’approvazione del piano faunistico in sede di Consulta alcune Associazioni Venatorie hanno fatto espressamente richiesta di modificare il calendario venatorio con l’inserimento di un giorno di pre-apertura alla tortora e corvidi con tutte le problematiche annesse e connesse, senza colombaccio in quanto anticipando la decade di pre-apertura avremmo perso l’ultima decade di gennaio.

Secondo quanto riferito dai tecnici della Regione e dall’Assessore, visto il periodo, non ci sarebbero i tempi tecnici per consentire la pre-apertura il 1 settembre, in quanto è necessario il parere obbligatorio ma non vincolante per le Regioni da parte dell’ISPRA e la successiva approvazione della Giunta Regionale, di fatto la possibile data di pre-apertura potrebbe essere l’ 8 settembre.

L’approvazione del nuovo piano in funzione della pre-apertura è stata una operazione elettorale per ottenere consensi in vista delle prossime elezioni, trovando la disponibilità di alcuni Consiglieri Regionali dell’attuale maggioranza e opposizione, i quali si sono eletti paladini dei cacciatori, senza valutare minimamente le conseguenze che ne possono derivare sia dal punto di vista politico e venatorio nel caso in cui i ricorsi già annunciati, dichiarino illegittimo l’atto di approvazione del Piano, ma cosa importa se poi a fronte di ricorsi, rischiamo di più di quello che abbiamo ottenuto, certo la politica può sempre dire “noi ci abbiamo provato e siamo dalla vostra parte”, ma se se tutto ciò avvenisse in piena campagna elettorale a pochi giorni dalle elezioni? Che diranno i nuovi paladini?

Torna su