Skip to content

Rassegna Stampa: dal Corriere di Siena una nuova prova dell’inutilità degli animalisti che se la prendono col Palio anche quando non c’è

Palio di Siena annullato, quando gli animalisti sono costretti a cavalcare un virus

(Foto Gabriele Forti)
Giuseppe Silvestri 

di Marco Decandia Palio di Siena e Coronavirus. E’ bastata la notizia dello slittamento al 2021 delle due Carriere del 2020 per scatenare gli istinti di chi vede nel Palio un trampolino di visibilità troppo ghiotto per non essere sfruttato. Mentre i senesi incassavano con dignità la decisione del sindaco De Mossi e dei rappresentanti di tutte e 17 le contrade, e molti appassionati delle tradizioni italiane non hanno avuto dubbi nel definire “ferale” la piega presa dagli eventi, ecco fiorire le schiere di coloro che esultano. Il mondo è bello perché è vario. La prima ad alzare la testa è stata Carla Rocchi, presidente dell’Ente nazionale protezione animali, che ha affidato il suo verbo alle agenzie di stampa: “Dispiace che sia il Coronavirus a fermarlo e non un ragionamento o un convincimento di consapevolezza dei maltrattamenti che subiscono gli animali in quella corsa. Per noi dovrebbe chiudere per sempre”. Anche Massimo Comparotto, presidente dell’Oipa Italia, ha le sue posizioni da difendere: “La decisione dell’annullamento dei due Palii di Siena non può che farci piacere. Si tratta di manifestazioni pericolose, che mettono a repentaglio la vita dei cavalli. Ricordiamo, da ultimo, Raol abbattuto nel 2018 dopo essersi rotto una zampa. Il Palio di Siena è una competizione troppo spesso fatale per gli animali, per questo ne auspichiamo l’abolizione. La tradizione non vale la vita di un essere vivente”. La vera deflagrazione, però, porta il nome di Michela Vittoria Brambilla, non nuova a lanciare crociate contro la Festa di Siena. “Una notizia meravigliosa – si è espressa nelle sue vesti di presidente della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente – Speriamo che sia l’occasione perché l’amministrazione della città e le contrade decidano di cambiare passo e di rivedere e modificare tale manifestazione nel rispetto dei diritti degli animali e per la tutela e la sicurezza dei cittadini di Siena e dei turisti che si recano in città per assistere al Palio. Sin da quando ricoprivo la carica di ministro per il turismo, sostengo che una manifestazione che coinvolge gli animali, e che è spesso teatro di maltrattamenti e di morti, non fa bene all’immagine del nostro Paese”. Concetti che da chi si è occupato di turismo non ci si aspetterebbero. Specialmente in un periodo in cui l’Italia in una crisi economica che minaccia di divorare tutto, è un po’ bizzarro gioire perché un polo di attrazione come il Palio non permetterà a tanti operatori (ristorazione, accoglienza, gadget…) di provare a tenere alta la linea di galleggiamento. Tanti (non solo senesi) si sono scagliati addosso alla presidente Brambilla dedicandole valanghe di insulti, alcuni dei quali irripetibili e quasi psichedelici. C’è però chi ha scelto di schierarsi sull’altro fronte in maniera bipartisan, sia da destra che da sinistra. Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, ha cinguettato su Twitter: “Viva il Palio, festa di popolo. Che torni presto. Viva Siena, meraviglia d’Italia!”. Il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, esplicita “solidarietà alla Siena delle contrade che quest’anno non avrà il Palio. Voglio esprimere la mia vicinanza ai senesi e a tutti gli appassionati di questa grande festa di popolo che non veniva interrotta dalla Seconda guerra mondiale. Si tratta di una decisione storica ed inevitabile, il Palio non è solo la corsa dei cavalli, ma festa nelle strade, nei rioni, fatta di vicinanza tra la gente e in questo momento di pandemia non si poteva fare in sicurezza. Garantirò l’impegno della Regione a mantenere viva questa manifestazione unica, visitando appena possibile i musei delle contrade e rilanciando la candidatura del Palio a bene immateriale tutelato dall’Unesco”. Infine Antonio Tajani, esponente di spicco di Forza Italia, commenta: “Il magistrato delle contrade ha dato il triste annuncio. Per la prima volta dalla seconda guerra mondiale non si svolgerà il Palio di Siena, una delle più antiche tradizioni del nostro Paese e avvenimento seguito da tutto il mondo. Maledetto virus”.

Torna su