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Oggi 16 settembre… «Apertura Generale»  della caccia

In occasione dell’Apertura Generale, Sergio Sorrentino, Presidente nazionale dell’ARCI Caccia, si rivolge ai cacciatori italiani:

“La caccia è una delle più qualificanti espressioni di un’etica ambientalista amica delle persone. L’Apertura generale, come con passione la definiamo noi cacciatori, è l’appuntamento che si ripete annualmente per l’avvio della stagione venatoria anche a specie stanziali. Da domenica, la passione, i sentimenti dell’“io cacciatore”, diventano gli argomenti e le buone ragioni da far conoscere agli italiani per promuovere l’attività venatoria.

Il lavoro degli ATC e dei CA, la politica di gestione faunistica hanno, con “l’Apertura”, una prima verifica.

Purtroppo, gli Enti Gestori della fauna selvatica: gli ATC, i CA, le Aree Protette, non sempre hanno corrisposto alle finalità e ai compiti affidati loro dalle normative che attribuivano agli uomini e alle donne eletti negli Enti “ambizioni” faunistiche troppe volte tradite in cambio di un fagiano “prontacaccia”.

Purtroppo, i gruppi dirigenti di questi Enti non riconoscono le loro, anche quando inconfutabili, responsabilità e si nascondono con alibi inconsistenti.

Non è più tempo di “cosmetica” per la rappresentanza degli interessi dei cacciatori né di “goliardia” delle sigle per camuffare annessioni e neppure, in alternativa, di lotte fratricide con svendita delle “assicurazioni” disconoscendo così ogni valore dell’essere associati, iscritti partecipanti alla democrazia garantiti dalla costituzione, alla libertà di associarsi.

Ripudiare logiche di casta “romanocentriche” l’ipocrisia e le “fiction” di rapporti unitari che per celare velleità isolazioniste e autoreferenziali, non si può più fare.

Occorre passare ai fatti, alla conquista di spazi nella Società e delle nuove generazioni.

La “ricostruzione” della cultura rural/venatoria sarà credibile se si faranno da parte quanti hanno maggiore responsabilità nello “stallo” degli ATC e dei CA e si darà corso a un nuovo contratto con i territori che valorizzi il ruolo, la centralità di questi e li organizzi quale nuovo soggetto culturale sociale.

Sono queste priorità nell’interesse del protagonismo attivo, produttivo e costruttivo dell’attività venatoria.

Un futuro migliore passa da riconoscimento di ruolo, funzione e classi dirigenti unitarie rinnovate, maturate con meccanismi alternativi agli attuali in essere.

Sergio Sorrentino

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