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Marche: ATC AN2 – I FALLIMENTI DELLA PASSATA GESTIONE DIFFICILI DA DIGERIRE PER QUALCUNO – ARCI CACCIA DIFENDERÀ IL COMMISSARIAMENTO DELL’ENTE CON OGNI MEZZO

ATC AN2 – I FALLIMENTI DELLA PASSATA GESTIONE DIFFICILI DA DIGERIRE PER QUALCUNO – ARCI CACCIA DIFENDERÀ IL COMMISSARIAMENTO DELL’ENTE CON OGNI MEZZO

La Giunta Regionale, con Delibera n. 1587 del 6 novembre c.a., ha nominato Commissario il dott. Pierluca Milletti per ricostituire gli organi sociali dell’Ambito Territoriale di Caccia AN2.

Detta decisione è stata presa dalla Regione Marche dopo le richieste fatte dal mondo agricolo unito, di – purtroppo – poche Associazioni Venatorie, tra cui Arci Caccia e dalla maggior parte dei cacciatori iscritti all’ATC AN2.

Lo scorso gennaio, il Consigliere regionale Giacomo Rossi, con una interrogazione ad hoc, aveva addirittura incalzato la Regione a prendere provvedimenti dopo essere venuto a conoscenza dei risultati gestionali oggettivamente insoddisfacenti.

La gestione quasi trentennale della vecchia guardia, a causa di decisioni politiche errate e -spesso- poco ortodosse, ha portato ad una situazione quasi insostenibile. Infatti, nei Comuni compresi nel territorio dell’ATC AN2, si è registrato un incessante crescente squilibrio faunistico con la conseguente perdita di biodiversità. La costante diminuzione della presenza di fauna stanziale minore cacciabile ha portato ad un notevole calo del numero di cacciatori iscritti (-20% c.a. solamente nel periodo 2019-2023) ed una gestione fuori controllo del cinghiale, con il conseguente aumento della sua densità, che ha causato un costante incremento dei danni alle coltivazioni agricole.

Quelli che seguono, sono solamente un paio di esempi dell’azione politica antidemocratica perpetrata dall’amministrazione “feudale” dell’ATC AN2, in barba ai principi popolari e di rappresentatività sanciti nella normativa regionale e nazionale di riferimento:

  • nel 2018, i “feudatari” hanno deciso di escludere l’Arci Caccia della rinnovata Assemblea perché il numero degli iscritti “non risulta sufficiente a garantire l’accesso in Assemblea”;
  • qualche anno dopo, sempre il Comitato di Gestione, si apprestava ad approvare un regolamento interno per revocare i membri degli Organismi associativi che non si allineavano con le risoluzioni autoritarie del “barone di turno”.

La decisione di abbandonare la “nave che stava affondando”, mesi fa, da parte dei rappresentanti nel Comitato di Gestione degli Agricoltori, degli Ambientalisti e dai rappresenti della Regione Marche e del Comune di Fabriano, non è bastata alla “vecchia guardia” per capire che forse vi era qualcosa di sbagliato. Anzi, con un comunicato dello scorso 27 ottobre, i pochi superstiti del “barcone” alla deriva, emanavano un comunicato in cui incolpavano gli Agricoltori per aver “penalizzato la gestione dell’Ambito” proprio a causa delle dimissioni in massa dagli Organismi associativi. Assurdo vero? Ma non è tutto qui.  Difatti, siamo venuti a conoscenza che, qualche giorno fa, due Avvocati, inviavano un parere legale alle Associazioni Venatorie, non a noi di Arci Caccia – probabilmente sanno già da che parte stiamo- con la quale propongono la linea di attacco basata su un “eccesso di potere” e “violazione di legge” per impugnare dinnanzi il TAR la Delibera regionale di commissariamento dell’ATC AN2 (DGR 1587/23). La cosa davvero strana è che i due legali incaricati della consulenza dai presenti ad un presunto “incontro del 24 novembre u.s.” (chi saranno i partecipanti??) pare siano ancora ad oggi consulenti legali dell’ATC AN2.

Nell’attesa di conoscere quali siano le Associazioni Venatorie che intendono legittimare l’operato quasi trentennale dell’ATC AN2 commissariato, auguriamo buon lavoro al Commissario dott. Milletti e ci rendiamo sin da subito disponibili, assieme alle Associazioni Agricole ed a quanti lo vorranno, all’organizzazione di una manifestazione pubblica a sostegno della Regione nella scelta di commissariare l’ATC AN2. Inoltre, qualora venisse presentato ricorso contro la DGR di commissariamento, Arci Caccia Marche si costituirà in giudizio a fianco della Regione.

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