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Lutto in Arci Caccia Sicilia: è venuto a mancare Francesco D’Elia

Nella giornata di oggi è venuto a mancare, dopo lunga malattia, Francesco “Ciccio” D’Elia. Storico socio dell’Arci Caccia, Presidente Regionale della Sicilia, è stato uno degli artefici della creazione dell’Associazione nell’isola. I funerali di Ciccio avranno luogo domani, alla presenza del Presidente Nazionale Maffei e dei dirigenti di Arci Caccia Sicilia. Lasciamo all’ex Presidente Veneziano, che vanta una lunga amicizia con Francesco D’Elia, il compito di ricordarlo: Ciao Ciccio, carissimo compagno ed amico di un lungo percorso di vita comune. I ricordi sono davvero tanti e la sofferenza sollecita, putroppo, la dimenticanza. Reagire è un dovere, come da tuoi insegnamenti. Migliaia di chilometri fatti insieme per la Sicilia: dalle Madonie al mare, dal caldo afoso alle nevicate; nulla poteva fermare la tua passione, la tua militanza per l’Arci Caccia. Davvero una tua “seconda famiglia”, vissuta con il sostegno della “prima” che ha collaborato alla tua scelta di vita. L’esperienza della scuola ti ha formato ad una forte cultura di solidarietà e di impegno civile, con una forte attenzione ai più deboli e ai problemi delle terre che amavi: la Sicilia e Altofonte. Dall’Avis alla Banca di Altofonte, curare e distribuire risorse ai più poveri. Uno di sinistra, vero, schietto, sincero. Uno che non ha avuto dubbi, bocciando senza sé e senza ma sott’uomini e quaquaraquà. L’Arci Caccia, in Sicilia, pur associazione di minoranza, è stata lungamente e preziosamente portatrice di una cultura egemone. Hai costruito e condizionato l’UNAVI in Regione. L’Arci Caccia è stata interprete prima delle istanze pacifiste, fregandosene del corporativismo della sopravvivenza del mondo venatorio, moltiplicatosi strumentalmente in Regione. Il contrasto a bandiere spiegate all’installazione dei missili a Comiso aprì la strada alla presenza attiva dell’Arci Caccia ai movimenti per la Pace, contro la guerra, che ci ha visti per lungo tempo, e con il tuo sostegno, partecipi a viso aperto delle grandi manifestazioni per la pace, per il pianeta. Il compagno Ciccio ci aveva spiegato, nelle lunghe ore di viaggio, anche l’affermazione ” A trasi e nesci, o di qua o di là”. Così, nei seminari formativi tenuti in Sicilia, alla scuola della CGIL di Santa Venerina, dove ho appreso da te particolari e approfondimenti sulla strage di Portella della Ginestra. La penna scorre, e ritorna la tua voce sofferente; non avevi molta voglia di parlare, mi richiamavi al futuro per la Sicilia e a me sovvenivano tue antiche scelte: l’importanza della vigilanza venatoria in Sicilia, come nelle altre Regioni del Sud; l’immagine dell’associazione, che tu hai saputo mantenere trasparente, cacciando ogni personaggio equivoco. Quanti tentativi di inquinare l’Arci Caccia in Sicilia con “tesseramento di Baronie” e politici del tirare a campare? Hai sempre trattato solo per l’affermazione delle idee che rappresentavi. E così, se ora ci hai lasciati, non sarà lo stesso per la tua voce, per il tuo pensiero, finchè potrò ribadirlo con chiarezza: o di qua o di là. Sono cambiati i tempi, ma non l’esigenza vitale di dirigenti imperituri come te. So dove sei: riposi in pace, per la tua grande onestà intellettuale, il tuo coraggio. 

Ciao Ciccio

Osvaldo Veneziano

Giunga ai familiari il mio cordoglio, quello del Presidente Maffei, del Consiglio Nazionale, delle compagne della sede nazionale, di cui “Ciccio” è sempre stato un collaboratore affezionato.

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