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Convegno AB – Coldiretti: cari cacciatori, noi ve l’avevamo detto….

Nella ridda di smentite, riposizionamenti, cui assistiamo dopo il convegno AB dello scorso 24/02 apprendiamo con favore che, nella battaglia per la difesa della caccia sociale, concetto di cui rIvendichiamo un “CERTO COPYRIGHT” abbiamo, cammin facendo, trovato alleati insperati: al novero di coloro che dovranno fare i conti con il nuovo disegno targato Coldiretti si sono aggiunti tartufai, fungaioli e la signora Maria con le sue erbe spontanee. Inoltre, arruoliamo, con piacere, anche la Libera Caccia, cui chiediamo di fare nomi e cognomi delle associazioni venatorie presenti per non rimanere nel vago. Per aiutare il dibattito, lo facciamo noi: la Federazione Italiana della caccia. Sentite tutte le posizioni mi sovviene un commento: ve lo avevamo detto, e anche scritto, in tempi non sospetti. Adesso è l’ora della chiarezza totale e a tutti i livelli. L’842, che oggi tutti difendono, può anche rimanere formalmente in piedi ma, nel contempo, essere svuotato di significato, ad esempio, al variare delle percentuali tra territorio a gestione sociale e quello a gestione privatistica. Le contraddizioni che oggi sono sotto gli occhi di tutti, noi le abbiamo denunciate da mesi. In Cabina di Regia e anche da soli nell’ambito degli organismi di Fondazione UNA. Quindi benvenuti a tutti sulla “Via di Damasco”. Agli amici del C.N.C.N facciamo notare che, come avevamo cercato di dire nella nostra proposta per un organismo unitario del mondo venatorio, é difficile ballare tutti i balli senza cambiare i suonatori. Anche quì, nell’interesse di tutti, occorre una riflessione, non le carte bollate. Anche noi cogliamo con favore l’analisi del Presidente Prandini sul ruolo del cacciatore e la preoccupazione per le aree della media collina. Non ci sottrarremo al dibattito, se posto in termini di confronto, a proposito di investimenti dei cacciatori per la produzione spontanea, sul territorio, di biodiversità (selvaggina di qualità); ma ci pare che si sia partiti col piede sbagliato.

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