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Cacciatori ambientalisti: Apprezzamento di Fassini per il bell’articolo uscito su #Natura

Per chi volesse abbonarsi a #Natura

Bello, l’articolo firmato da Matteo Brogi su #Natura, la rivista dei Carabinieri Forestali, perfettamente in linea con l’anima di cacciatore ambientalista che da sempre permea lo spirito di Arci Caccia. Per questo Pier Giorgio Fassini Presidente Arci Caccia ha scritto al Maggiore Stefano Cazora, Direttore Responsabile di #Natura.

Gentile Direttore,

Le rinnovo l’apprezzamento dell’Associazione che rappresento per i contenuti di #Natura, Rivista da Lei diretta.

L’equilibrio nell’approccio alle tematiche ambientali che ispira il lavoro della Redazione è confortato anche dall’ultimo articolo sulla gestione della fauna selvatica ed il ruolo del cacciatore, presente nel numero di Luglio/Agosto.

Riteniamo i contenuti puntuali e articolati, spunti di riflessione che possono aiutare la ricerca di una soluzione condivisa e condivisibile nel merito delle tematiche di conservazione e di gestione del patrimonio faunistico. Garantire il rispetto della biodiversità per lasciare alle generazioni a venire, anche attraverso una buona pratica venatoria, beni quali la fauna selvatica, un paesaggio rurale migliore, fruibile e più ricco è un nostro dovere.

I cacciatori ambientalisti praticanti sentono la responsabilità della “gestione”. Questa realtà è contestata troppo spesso e senza ragioni valide e argomenti scientifici solo per estremismi ideologicamente pregiudiziali alla cultura ambientalista venatoria maturata nel rispetto del prioritario interesse della comunità italiana e internazionale che richiede di conservare la biodiversità del Pianeta. Non possiamo che avere a cuore la salute dell’umanità, il benessere degli animali. E’ ineludibile avere la capacità di regolare la presenza delle specie selvatiche per garantire attività che assicurano la sopravvivenza dell’uomo (agricoltura/zootecnia) e degli altri esseri viventi, risultato ottenibile solo grazie al mantenimento dell’equilibrio tra uomo, specie domestiche e selvatiche, recupero delle aree marginali.

Chi può garantire questo se non gli “umani” con produzioni non inquinanti, lotta al dissesto idrogeologico, alla cementificazione selvaggia e anche con una caccia conservativa?.

Con rinnovata stima.

Piergiorgio Fassini

Alleghiamo l’articolo che vi suggeriamo di leggere nella sua interezza:

Caccia e ambiente

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