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ARCI CACCIA&FALCONERIA: NON SOLO “IMMAGINE”, MA ETICA, CULTURA E…CACCIA

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Lisa Bertoncello, falconiera dell’Associazione, che ci ha illustrato il suo punto di vista su quest’antica arte venatoria:

In Italia, quando si parla di falconieri o di falconeria difficilmente il pensiero comune porta all’associazione falconeria=caccia, ma piuttosto ad una pratica “esotica” e di intrattenimento.

Immagine del tutto errata, spesso alimentata da comunicazioni e notizie fuorvianti, a volte create dai media, a volte derivante da messaggi inviati dagli stessi falconieri e lasciati all’interpretazione.

L’idea più comune del falconiere nell’immaginario collettivo locale è quella del “figurante” nelle rievocazioni storiche o di un intrattenitore in iniziative a carattere ambientale; associazioni di idee “pericolose” per la pratica stessa: in primis per la dignità sia della attività, che della figura del falconiere e degli animali impiegati, in secondo luogo perché tutto questo può ritorcersi contro al mondo dei falconieri che spesso si trovano a far fronte ad attacchi provenienti da varie fazioni, anche totalmente opposte, come associazioni animaliste o i cacciatori stessi.

Tutto questo ha come conseguenza l’estremizzazione delle prese di posizione da parte dei falconieri stessi: chi si schiera a favore totale della compagine animalista, chi si dichiara cacciatore a tutto tondo, peccando anche di superbia dichiarando la falconeria la prima ed unica vera pratica venatoria, chi per non far torto a nessuno (o per non esporsi a diatribe!) pratica in totale autonomia la falconeria, talvolta rimanendo disinformato o al limite della legalità.

Nonostante nel 2017, con lo sforzo ammirevole di alcune primarie associazioni di falconeria nazionali, si sia ottenuto il riconoscimento da parte dell’UNESCO della falconeria italiana come patrimonio culturale immateriale dell’umanità, quello che manca tuttora è una cultura di base sull’argomento. In quanto patrimonio culturale forse si dovrebbe trattare l’argomento nei libri di storia, ma non siamo tanto pretenziosi!

Basterebbe però capire e far capire, che la falconeria ed i falconieri potrebbero essere considerati il famoso “anello mancante” tra le diverse realtà in contrasto tra loro: il falconiere è per sua natura un cacciatore, un animalista, un ambientalista, uno scienziato ed un uomo di cultura.

Si perché, non si potrà mai essere un bravo falconiere se non permetti al rapace di fare quello per cui è nato e cioè essere un predatore e cacciare, non si potrà aver successo in tale pratica se non si rispetta a pieno l’animale e l’ambiente in cui vive in natura o si fa volare e non è affatto possibile essere nessuna delle due cose antecedenti se non si conoscono in maniera approfondita materie come l’ornitologia, l’etologia e la legislazione in materia che fa rientrare in tutto e per tutto la falconeria nella pratica venatoria. Il tutto potrà essere anche più affascinante se si conciliano anche le conoscenze storiche e culturali legate a tale pratica.

La strategia che si dovrebbe attuare è di far conoscere sempre di più questa realtà nei diversi settori attraverso la didattica:

  1. nelle scuole, per far conoscere anche alle nuove generazioni che la caccia non è solo una pratica da “demonizzare”, ma che ne esistono delle forme alternative che potrebbero sensibilizzare sul tema anche i più scettici. E’ un argomento che si può inserire in svariati discipline dalle scienze, alla storia, all’educazione civica.
  2. trattare l’argomento durante i corsi di avvicinamento alla pratica venatoria, in modo da istruire i cacciatori “convenzionali” che esistono anche i falconieri e che come loro conseguono l’abilitazione alla pratica venatoria e ne traggono gli stessi diritti e doveri. Inoltre, introdurre “l’ora di falconeria” potrebbe essere un modo per rendere più dinamico, appetibile e piacevole il percorso di conseguimento dell’abilitazione, un pretesto per poter trattare in maniera alternativa alcuni argomenti (es. dinamica del volo, catena alimentare, ecc), ampliando così il pubblico interessato all’attività venatoria.

Insomma, la falconeria è una pratica che potrebbe davvero mettere d’accordo tutti, e così permettersi di avere il giusto riconoscimento e consenso.

 

Lisa Bertoncello

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