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Arci Caccia sostiene le politiche di libertà e partecipazione. Una tessera per l’unità e l’unione con i cacciatori e i cittadini. No agli interessi dei poteri…strani

È stata presentata nei giorni scorsi l’Interrogazione parlamentare a risposta scritta che trovate allegata, presentata dall’on. Arturo Scotto, già Coordinatore di Articolo 1.
Il testo merita attenzione in quanto raccoglie preoccupazioni forti in riferimento all’aggressione del Governo, dei componenti nazionali delle altre Associazioni venatorie riconosciute e dei Produttori di Armi e munizioni, al pluralismo e alla libera rappresentanza associativa, colpita con il Decreto per la ricostituzione “mutilata” del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Nazionale, già sospeso nel 2012.
L’Interrogazione rileva anche posizioni simili a quelle emerse nel documento congiunto di ARCI Caccia e ISPRA e stigmatizza la nota di Produttori di Armi, Federcaccia e altri su ISPRA e Calendari Venatori, che la nostra Associazione non ha sottoscritto.
Il sacrosanto tema dell’”unità del mondo venatorio” per il quale ARCI Caccia (unica) ha fatto una proposta concreta di Federazione (data 7 giugno 2022) viene colpevolmente eluso per responsabilità di FIdC, impegnata solo a tutela di interessi di lobby, potere e sottogoverno.
Emblematica è la demonizzazione della rappresentanza plurale negli ATC abruzzesi e quanto si è scritto nei Verbali delle riunioni della Cabina di Regia inviati all’Associazione. Arci Caccia resta ferma sulle proprie posizioni, basate sull’apertura al confronto con il mondo venatorio, agricolo e ambientalista. Per questo continuerà a lavorare per arrivare ad una unità vera del mondo venatorio che garantisca il pluralismo delle idee e che lotti per la caccia e non per interessi particolari.

Alleghiamo l’interrogazione:

ON. ARTURO SCOTTO INTERROGAZIONE CALENDARI 4_01172 16_6_2023

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