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Arci Caccia esprime solidarità alla Polizia Provinciale di Lucca e sollecita una mobilitazione del mondo venatorio, agricolo e ambientalista moderato

Abbiamo atteso prima di commentare la manifestazione animalista svoltasi a Lucca la scorsa domenica. Anche perchè, che la difesa dei guardiacaccia spetti ai cacciatori fa quasi sorridere. L’episodio, però, è di una gravità inaudita e rappresenta un’evoluzione pericolosa delle offese e minacce che i cacciatori devono, sempre più spesso, sopportare all’uscita delle loro pacifiche riunioni ed iniziative. Questa volta, infatti, la vittima della violenza verbale, troppo di frequente anticamera di quella fisica, è un agente di polizia, una persona che incute rispetto nelle persone per bene. Qui però di rispetto non ce n’è stato, né per l’uomo né per l’istituzione che rappresenta. Una situazione incresciosa, in cui si è consentito a quattro scalmanati, sicuramente in gran parte già conosciuti dalle forze dell’ordine, di apostrofare impunemente un pubblico ufficiale con le peggiori offese, arrivando addiritura alle minacce. Perciò a questo servitore della legge va tutta la nostra solidarietà, accompagnata da una richiesta di mobilitazione compatta di tutto il mondo venatorio, agricolo e ambientalista, chiamato alla difesa della legalità. Infatti, bisogna sottolineare che, se per questo episodio si stanno mobilitando istituzioni, agricoltori e cacciatori, colpisce l’assenza di commenti delle principali sigle ambientaliste. Vogliamo sollecitarle a prendere le distanze e a distinguersi, certi che non vorranno essere accomunati a simili fanatici quanto i cacciatori non vogliono essere paragonati ai bracconieri.

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