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Veneto: La Corte costituzionale boccia la mobilità venatoria

La Corte Costituzionale si è espressa sulla legge inerente alla Mobilità Venatoria in Veneto: bocciata! Come ARCI Caccia non possiamo che essere vicini, in questo momento difficile, a Sergio Berlato e alla sua Associazione Venatoria l’ACV per il “forte ceffone” istituzionale ricevuto. Scherzi a parte, torniamo seri, questa cosa non ci rende felici. Con questo ultimo atto, che da circa un anno avevamo annunciato come certo, mette speriamo la “parola fine” sulle politiche propagandistiche legate alla caccia. Crediamo che ora si debba tornare a confrontarsi, anche aspramente, ma con un metodo diverso: in questo senso ci appelliamo alle persone di “buona volontà” che sicuramente, da destra a sinistra, sono presenti negli scranni del Consiglio Regionale. Continuare diversamente, illuderebbe i cacciatori e sperpererebbe denaro pubblico dei contribuenti.
I veri problemi della Caccia in Veneto sono altri. Stiamo per approntare la discussione sul Piano Faunistico Regionale, già dalle zone di Belluno è emerso un coro unanime è trasversale, tranne l’associazione di un noto Consigliere Regionale, per dare indicazione sui primi testi di modifica della Legge 50/1993 depositati in Consiglio Regionale, che non si sta andando dalla parte giusta:  si ascolti “il grido” che viene dal territorio.
Si crei una sinergia con il mondo agricolo, alleanze sui temi della caccia e dell’agricoltura sostenibile: si possono e si debbono fare ricostruendo l’utilità sociale del cacciatore,  non isolandolo dal resto del mondo!
Sulle caccia deroga  si proceda con il sistema dei danni da agricoltura, si approvi almeno la caccia in deroga allo storno, come già avvenuto in questi giorni anche in Emilia Romagna: abbandoni il Consiglio Regionale la demagogia che ha portato a lasciare ” a bocca asciutta” i cacciatori del Veneto, si intraprenda “strade già percorse  e sicure”.
Si eviti di mettere in difficoltà il cacciatore facendogli ritardare il rinnovo del porto d’armi, non facendogli produrre la documentazione corretta: anche su questo, si tuteli le persone.
Inoltre, aspettando che i nostri legali ci facciano chiarezza su questo, ma non ci risulta che sulla sentenza della Corte ci sia scritto, come vediamo con vigore sostenere sui social da qualche appassionato cacciatore, si stabilisca la legittimità della presenza negli ATC e nei Comprensori Alpini, delle associazioni Regionali. Sulla sentenza leggiamo invece che, per le indicazioni della legge statale 157/1992 che parlano di eccezione rispetto agli ATC, sia data possibilità alla Regione di far entrare le associazioni territoriali, ma se di eccezione per la zona Alpi si tratta, ci chiediamo, può essere banalmente e semplicemente estesa?
Infine, sempre sulla mobilità, continuiamo coerentemente a sostenere che poteva essere fatta anche in Veneto, come abbiamo detto in tempi non sospetti e ci fa piacere che nei social si metta in evidenza questo fatto, ma non quella approvata dal Consiglio Regionale del Veneto: bastava copiare le nostre proposte….
Come ARCI Caccia del Veneto crediamo che oggi si sia scritta una “pagina buia” per la nostra passione, per questo da domani siamo pronti a dare il nostro contributo per migliorare la situazione.

Giuliano Ezzelini Storti

Presidente Regionale
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