Super Mario Sapiens: ennesimo episodio di disinformazione sulla caccia ed i cacciatori
Nulla di nuovo per Super Mario Sapiens. Ancora una volta si usa il servizio pubblico, pagato con le tasse dei cittadini per una bassa azione di propaganda. Numeri di comodo, snocciolati senza citare alcuna fonte, sempre che ce ne sia una. Inesatti, quando si parla del numero dei cacciatori, ridicoli, quando si attribuisce ad ogni cacciatore un carniere annuale di più di 700 animali. Si parla di bracconaggio senza nessun riferimento al grande lavoro svolto dai cacciatori nella prevenzione e nel contrasto a questa pratica illegale. Arci Caccia è fiera di aver lavorato, con l’allora CFS e tutto l’associazionismo, nella campagna per il contrasto delle uccisioni dei falchi pecchiaioli sullo Stretto di Messina; iniziativa che vide fianco a fianco la nostra associazione guidata da Carlo Fermariello e la Lipu di Mario Pastore. Così come andiamo fieri del nostro contributo dato alla nascita della legge sui parchi, la 394/91 e della legge sulla Tutela della Fauna, la 157/92. Ma una, su tutte delle affermazioni di Tozzi, ci ha lasciato particolarmente indignati: quella secondo cui, nelle opinioni di questo signore, i cacciatori avrebbero problemi psicologici, che alimenterebbero in loro la voglia di uccidere per divertimento. I cacciatori svolgono una attività perfettamente legale e consentita dalla legge, rigidamente normata e perfettamente sostenibile, sono persone oneste e meritano rispetto. Soprattutto quando a salire sul pulpito è un personaggio che, al di là della facciata buonista, vegetariana (ammesso che sia un pregio) e di impegno per il bene comune, come tutti gli integralisti ed i fondamentalisti, non esita ad augurare morte violenta alle persone. I più si ricorderanno dello scontro con l’allora Presidente Arci Caccia Osvaldo Veneziano a cui, in diretta radiofonica, fu augurato da Tozzi di morire a causa di una “palla in testa”. A questa persona va il nostro massimo biasimo, in attesa di azioni più concrete. Per consentire un minimo di approfondimento, alleghiamo l’articolo del blog Bighunter che, nel 2014, si occupò di questa triste vicenda, dando un quadro esaustivo che permetta di comprendere meglio chi è questo personaggio televisivo che usa i soldi dei contribuenti a scopo di propagandare le proprie errate convinzioni:
Mario Tozzi: i cacciatori? “spero si sterminino tra di loro”
Lunedì 14 aprile 2014
I cacciatori per il geologo Mario Tozzi, ex presidente di un Parco Nazionale (Arcipelago Toscano) e conduttore televisivo sulle reti nazionali, dovrebbero morire, sterminarsi a vicenda. E’ esattamente questo che ha detto e ripetuto a Radioradio di Sky, dove è intervenuto in contrasto a Osvaldo Veneziano, Presidente nazionale Arci Caccia. Rallegrandosi del fatto che ogni anno i cacciatori diminuiscono progressivamente, ha detto: “spero che gli aumentino le tasse, in più si fanno fuori anche da soli, noi ci auspichiamo che si ammazzino il più possibile”. Poi ha rimarcato il concetto: “sono dei poveracci che si estingueranno presto, io spero che lo facciano tra di loro a fucilate”. “Questo è razzismo” ha risposto Veneziano, e Tozzi per la terza volta, “non è razzismo: io spero che si continuino a dare delle fucilate come fanno ogni anno”. Infine, rivolgendosi direttamente al presidente Arci Caccia dice una frase gravissima, che è sostanzialmente un augurio di morte: “spero che vi sterminate a fucilate, le auguro una palla in fronte”. “Ecco con chi abbiamo a che fare – ha risposto Veneziano – fortuna che non tutti gli ambientalisti sono come il professor Tozzi”. In un altro passaggio Tozzi ha aggiunto “chi pratica la caccia in questo contesto moderno in un paese occidentale, è sostanzialmente un barbaro, una persona inferiore”. L’intervento, inqualificabile, di Tozzi è stato ripreso dalla trasmissione La Zanzara di Radio 24. Il conduttore Giuseppe Cruciani, con la sua caratteristica irriverenza, ha messo in luce i toni esasperati utilizzati da Tozzi a cui ha risposto con un personale “viva la caccia!”. “La caccia – ha aggiunto – è un’attività storica, bellissima, che esiste da migliaia di anni”, ha detto ricordando le emozioni provate in una cacciata alle anatre da giovanissimo insieme allo zio in Madagascar.
In diretta poi interviene proprio Tozzi, che, accusato di godere quando si sparano tra di loro i cacciatori, minimizza l’accaduto di alcune settimane prima: “mi scuso per aver detto cose esagerate, ma erano determinate dalla concitazione della discussione, anche perchè i signori con cui interloquivo dicevano che erano dei grandissimi appassionati degli animali, tanto appassionati che gli sparavano” ha detto. La teoria anticaccia di Tozzi è un po’ raffazzonata ma tipica dell’animalismo più estremista: “l’uomo non nasce cacciatore, l’uomo è una preda, arriva ad essere cacciatore per cultura”. In pratica Tozzi vorrebbe un mondo di umani erbivori, tutti vegetariani come lui. Tutti gli altri, cacciatori che “uccidono per divertimento” ma anche semplicemente amanti della bistecca e del cinghiale, ovvero tutti gli onnivori (che sono la stragrande maggioranza delle persone del Pianeta), sono equiparabili ad assassini. Bell’esempio di equilibrio, complimenti a Tozzi e a chi finora gli ha dato credito come divulgatore scientifico e culturale.