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Siena: La Cia parla di gestione faunistica

Cia Siena parla del futuro dell’agricoltura, parlando anche di un tema tra i più cari agli agricoltori, la gestione della fauna selvatica.

Da gli atti del convegno  SGUARDO AL FUTURO – Le proposte della CIA per l’agricoltura senese:

“Politiche Regionali

La Regione Toscana ha mostrato, in questi anni, attenzione all’agricoltura ed alle aree rurali. Lo stesso
P.S. R., recentemente approvato, conferma il ruolo strategico dell’agricoltura e delle aree rurali per lo
sviluppo economico e sociale regionale.
In coerenza con tali strategie la Regione Toscana, inoltre, ha messo in campo un’azione legis1ativa
importante, attraverso percorsi partecipativi e di condivisione non comuni nel contesto politico generale
dalla disciplina urbanistica al tanto discusso piano paesaggistico; dalla Legge obiettivo sul riequihòrio
faunistico alle norme sulla multifunzionalità (agriturismo, agricoltura sociale, bonifiche); nonostante ciò …
fare impresa agricola in Toscana resta ancora un percorso ad ostacoli.
E’ prioritario promuovere la centralità dell’agricoltura come fattore chiave delle politiche di sviluppo:
significa rilanciare tutte le politiche economiche in grado di creare filiere integrate fina1izzate alla piena
valorizzazione delle produzioni agricole toscane.
Inoltre per sostenere la crescita e lo sviluppo delle attività agricole, oltre agli interventi settoriali, sono
necessarie politiche regionali integrate a partire da:

Gestione faunistica – nonostante, i primi risultati dei recenti provvedimenti regionali Legge obiettivo, riordino Atc, ecc.) siano abbastanza incoraggianti siamo ancora in piena emergenza; l’impatto sulle produzioni agricole c forestali della fauna selvatica (ungulati e predatori in particolare, oltre ad altre specie cacciabili e non cacciabili), limita fortemente la capacità produttiva e la competitività di molte imprese. Di fronte a questo annoso problema, non possiamo che ribadire da un lato la necessità di intervenire incisivamente ed urgentemente sia sul piano normativa a livello nazionale che della gestione faunistica, per riportare sotto controllo la presenza di queste specie; dall’altro lato la richiesta di una piena assunzione di responsabilità da parte delle Istituzioni rispetto al risarcimento dei danni causati da specie animali definite come parte del “patrimonio indisponibile dello Stato”. Per questo la CIA di Siena respinge con forza ogni
tentativo di utilizzo delle risorse del Piano di sviluppo rurale per far fronte alla difesa ed al pagamento dei danni creati dai selvatici.
Chiediamo quindi che, in attesa della richiesta ed auspica modifica della legge 11 febbraio 1992 n. 157, venga affrontata questa grave emergenza con decise politiche eli gestione finalizzate:
alla piena applicazione della Legge Obbiettivo cd il suo rafforzamento anche mediante l’adozione di
ulteriori misure utili ad affrontare l’emergenza cervidi su tutto il territorio così come consentito per i cinghiali;
alla drastica riduzione degli ungulati e predatori sul territorio senesc e al ripristino dell’equilibrio
faunistico c ambientale;
al ribaltamento delle politiche faunistiche e venatorie incentivando il netto riequilibrio delle diverse
forme di caccia a favore della piccola selvaggina mediante investimenti ed una oculata
programmazione c collaborazione con gli agricoltori.”

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