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IL SENATO APPROVA PRESSOCHE’  ALL’UNANIMITA’  LA LEGGE REALACCI SUI PICCOLI COMUNI, PLAUSO DEL PRESIDENTE SORRENTINO

L’ARCI Caccia – dichiara il Presidente nazionale, dott. Sergio Sorrentino – è stata partecipe del percorso voluto dai cittadini di piccoli Comuni, dalla Presidenza della Repubblica, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero dell’Ambiente, dal Ministero delle politiche agricole e da altri ministeri e istituzioni, oltre che da Legambiente e da Associazioni ambientaliste, dalle Organizzazioni Imprenditoriali Agricole dell’associazionismo impegnato in Voler Bene all’Italia, la Festa dei Piccoli Comuni.

Una legge importante, significativa del ruolo delle popolazioni che vivono nelle realtà rurali e che possono essere una parte non marginale della ripresa economica.

Ai promotori della legge, ai firmatari alla Camera e al Senato che hanno messo il Paese prima degli interessi di parte, va il nostro ringraziamento.

A seguire un sunto del comunicato sull’approvazione della legge:

REALACCI: “UNA BELLA GIORNATA PER CHI VUOLE BENE ALL’ITALIA, UNA LEGGE CHE AIUTERA’ IL PAESE AD AFFRONTARE IL FUTURO”

“Una bella giornata per chi vuole bene all’Italia: con il varo pressoché all’unanimità del Senato possiamo finalmente brindare alla mia legge  per la valorizzazione dei Piccoli Comuni. Un testo bipartisan approvato all’unanimità alla Camera lo scorso settembre, nato a partire da una mia proposta di legge cui durante l’esame a Montecitorio si è collegata quella analoga della collega Terzoni, che aiuterà l’Italia ad essere più forte e coesa, ad affrontare il futuro.

Per ben tre volte, nelle passate legislature, questa legge è stata varata dalla Camera. Adesso è legge dello Stato. Un risultato raggiunto grazie ad un lavoro ampio e comune del Parlamento e al sostegno dell’Anci e di molte organizzazioni, a partire da Legambiente e Coldiretti.

Questo testo, di cui a Montecitorio sono  stati relatori i colleghi Borghi, Iannuzzi e Misiani e di cui a Palazzo Madama è stato relatore Vaccari, è un’opportunità per tutto il Paese per un’idea di sviluppo che punta sui territori e sulle comunità, che coniuga storia, cultura e saperi tradizionali con l’innovazione, le nuove tecnologie e la green economy.

L’importanza dei Piccoli Comuni, del resto, si è vista anche nel terremoto con il ruolo fondamentale per la tenuta delle comunità svolto da tanti Sindaci”.

Lo afferma Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera e primo firmatario della legge sui Piccoli Comuni, sul via libera definitivo del Senato al provvedimento.

“I nostri 5.567 Piccoli Comuni   – prosegue Realacci – amministrano più della metà del territorio nazionale e in essi vivono oltre 10 milioni di italiani. Non sono un’eredità del passato, ma una straordinaria occasione per difendere la nostra identità, le nostre qualità e proiettarle nel futuro. Un’idea ambiziosa di Italia passa anche dalla giusta valorizzazione di territori, comunità e talenti. E’ il presupposto da cui parte questa legge a lungo attesa, che propone misure per favorire la diffusione della banda larga, una dotazione dei servizi più razionale ed efficiente, itinerari di mobilità e turismo dolce, la promozione delle produzioni agroalimentari a filiera corta. Previsti anche semplificazioni per il recupero dei centri storici in abbandono o a rischio spopolamento da riconvertire in alberghi diffusi, opere di  manutenzione del territorio con priorità alla tutela dell’ambiente, la messa in sicurezza di strade e scuole, l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico e interventi in favore dei cittadini residenti e delle attività produttive insediate nei centri minori. Per le aree oggi in condizioni di maggior difficoltà è previsto uno specifico stanziamento di 100 milioni per il periodo che va dal 2017 al 2023″.

  

Tra le misure principali della legge Realacci per la valorizzazione dei Piccoli Comuni:

–         diffusione della banda larga e misure di sostegno per l’artigianato digitale;

–         semplificazione per il recupero dei centri storici in abbandono o a rischio spopolamento anche per la loro conversione in alberghi diffusi;

–         interventi di  manutenzione del territorio con priorità per la  tutela dell’ambiente e la prevenzione del rischio idrogeologico;

–          messa in sicurezza di strade e scuole e interventi di efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico;

–         acquisizione e riqualificazione di terreni e edifici in abbandono;

–         possibilità di acquisire case cantoniere da rendere disponibili per attività di protezione civile, volontariato, promozione dei prodotti tipici locali e turismo;

–         realizzazione di itinerari turistico-culturali ed enogastronomici e di mobilità dolce;

–         possibilità di acquisire binari dismessi e non recuperabili all’esercizio ferroviario, da utilizzare come piste ciclabili;.

–         dotazione dei servizi più razionale ed efficiente, possibilità per i centri in cui non ci sono uffici postali di pagare  bollette e conti correnti presso gli esercizi commerciali;

–        facoltà di istituire, anche in forma associata, centri multifunzionali per la fornitura di una pluralità di servizi, in materia ambientale, sociale, energetica, scolastica, postale, artigianale, turistica, commerciale, di comunicazione e sicurezza, nonché per attività di volontariato e culturali;

–         interventi in favore dei cittadini residenti e delle attività produttive insediate nei piccoli comuni;

–         promozione delle produzioni agroalimentari a filiera corta e del loro utilizzo anche nella ristorazione collettiva pubblica.

Per le aree oggi in condizioni di maggior difficoltà è previsto uno specifico stanziamento di 100 milioni per il periodo che va dal 2017 al 2023.

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