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Rassegna Stampa: presentato alla Camera un ordine del giorno sui massimali assicurativi

Presentato alla Camera dei deputati un ordine del giorno che chiede di posticipare gli effetti dell’aumento dei massimali minimi assicurativi per l’attività vnatoria alla prossima stagione.

ORDINE DEL GIORNO

ARTICOLO 10

MOLINARI, LIUNI, VIVIANI, BUBISUTTI, CECCHETTI, GASTALDI, GOLINELLI, LOLINI, LOSS, MANZATO

La Camera,

esaminato il disegno di legge relativo alla conversione in Legge del decreto-legge 31 dicembre 2020, n. 183, recante disposizioni urgenti in materia di termini legislativi, di realizzazione di collegamenti digitali, di esecuzione della decisione (UE, EURATOM) 2020/2053 del Consiglio, del 14 dicembre 2020, nonché in materia di recesso del Regno Unito dall’Unione europea;

premesso che:

l’articolo 10, come modificato durante l’esame del provvedimento in commissione, prevede 6 distinte proroghe concernenti il settore agricolo;

considerato che:

l’iter di approvazione del provvedimento all’esame è stato influenzato dalle circostanze dovute dalla formazione del nuovo Esecutivo e quindi si è ritenuto di dover intervenire esclusivamente su questioni di primaria importanza per le quali è stata necessaria una sintesi dei contenuti rendendo necessaria una riduzione significativa del numero degli emendamenti da mettere in discussione e approvare, restringendo al massimo i tempi per la discussione nel merito delle tante questioni ancora purtroppo aperte;

il risultato finale del testo contiene diverse misure concrete in favore di cittadini e imprese e che molte misure onerose e importanti sono state, quindi, rinviate ai prossimi provvedimenti, come il “decreto Ristori”, che conterrà disposizioni nell’interesse dei cittadini italiani e delle aziende particolarmente colpite dall’emergenza sanitaria in atto;

valutato che:

in questo momento è necessario venire incontro alle esigenze di quanti fanno i conti con i danni dovuti dall’emergenza sanitaria in atto, non gravando cittadini e imprese di ulteriori tasse e balzelli;

il lockdown generale della primavera scorsa, nonché i DPCM che hanno disposto un quadro differenziato di contenimento nazionale basato su distinti scenari di rischio, noti come «zona gialla», «zona arancione» e «zona rossa», in particolare nei mesi di novembre e dicembre, ha portato a divieti e limitazioni anche all’esercizio dell’attività venatoria colpendo in questo modo anche le Associazioni venatorie e i cacciatori;

il decreto del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali del 23 dicembre 2020 ha disposto un adeguamento dei massimali delle polizze assicurative previste per la responsabilità civile verso terzi derivante dall’uso delle armi o degli arnesi utili all’attività venatoria; questo sta producendo i suoi effetti già a partire dallo scorso 18 gennaio, disponendo altresì che il premio, rivalutato secondo i nuovi massimali, venga riscosso alle compagnie alla prima scadenza utile;

la disposizione, seppure di natura secondaria, ha in tal guisa una portata retroattiva, perché modifica il contratto di assicurazione a suo tempo sottoscritto, impedendo peraltro che l’assicurato possa negoziare in condizioni di parità tra le parti la necessaria copertura e/o ricercare sul libero mercato una copertura diversa per il periodo rimanente. Periodo peraltro di ben difficile valutazione considerando che ogni assicurato può avere sottoscritto la propria tessera anche un solo giorno prima del periodo di entrata in vigore della norma, senza che sia stato previsto come d’uso e, come nel caso specifico, assolutamente necessario un congruo periodo transitorio;

il mondo dell’associazionismo venatorio italiano rappresenta una realtà economica importante per il Paese, con 100 mila addetti che gravitano a vario titolo nel settore e le istituzioni hanno il compito di dimostrare vicinanza al mondo dell’associazionismo, e nel caso specifico il venatorio;

Impegna il Governo

A valutare l’opportunità di prevedere un congruo periodo di transizione dell’entrata in vigore dell’aumento dei massimali per i contratti in essere evitando, così, adeguamenti automatici del premio e modifiche non negoziate alle condizioni di polizza al fine di evitare che un aumento immediato costituisca una misura di difficilissima attuazione e gestione, elidendo ogni possibile effetto negativo che risulterebbe particolarmente gravoso per le Associazioni venatorie e per i cacciatori.

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