Skip to content

PIOMBO E ZONE UMIDE: purtroppo, giorno dopo giorno, arrivano conferme alle nostre preoccupazioni espresse a febbraio

Lunedì scorso le Associazioni Venatorie  hanno incontrato il Governo chiedendo chiarezza e provvedimenti che rendano possibile ai cacciatori distinguere le aree in cui vigerà l’obbligo di utilizzo di munizioni atossiche, incontro di cui trovate notizia nel comunicato che trovate di seguito. Il giorno successivo il Tar del Lazio (con questa ordinanza TAR_Lazio_ord5447) ha dichiarato che la Circolare interpretativa emessa dai Ministri dell’Ambiente e dell’Agricoltura non è influente sul Regolamento Europeo e quindi all’atto pratico è nulla. Arci Caccia sosteneva già a febbraio (lo provano i comunicati pubblicati) l’insufficienza di una Circolare e l’esigenza di un provvedimento con forza di legge che individui le aree in cui va applicato il Regolamento o che metta le Regioni nelle condizioni di farlo. Adesso chiediamo con forza, assieme alle altre Associazioni, che si faccia chiarezza e che si mettano i cacciatori nelle condizioni di praticare la loro passione in sicurezza e con la certezza di quali comportamenti evitare per non incorrere in sanzioni.

REGOLAMENTO ZONE UMIDE. LA CABINA DI REGIA DEL MONDO VENATORIO INCONTRA IL GOVERNO
Certezze sull’applicazione del Regolamento UE 2021/57 del 25 gennaio 2021 (Piombo e Zone umide), indicazioni chiare alle autorità di controllo per evitare interpretazioni indebitamente punitive, mappatura ufficiale delle zone umide nazionali. Queste alcune delle richieste avanzate nell’incontro di ieri con i rappresentanti del MASAF e del MASE da parte delle Associazioni Venatorie e del CNCN.
Roma, 5 settembre 2023 – La giusta tutela dell’ambiente e il doveroso rispetto delle norme comunitarie non possono e non devono diventare in Italia il pretesto per rendere più difficile o priva di certezze giuridiche la pratica dell’attività venatoria.
Questo, in buona sostanza, il principio espresso con spirito collaborativo ma con altrettanta fermezza dai rappresentanti delle associazioni venatorie riunite nella Cabina di Regia (Federcaccia, Enalcaccia, ANLC, ANUUMigratoristi, Arcicaccia, Italcaccia ed il CNCN Comitato Nazionale Caccia e Natura) nell’incontro del pomeriggio di ieri, 4 settembre, nella sede e con la presenza di Autorità di Governo del Ministero dell’Ambiente in Roma, che ha visto anche la partecipazione attiva dei rappresentanti del Ministero dell’Agricoltura.
Le conseguenze dell’entrata in vigore del Regolamento che vieta l’impiego di munizionamento con piombo nelle zone umide per i cacciatori sono infatti rese ancora più problematiche da una mancanza di chiarezza applicativa che le presenti associazioni chiedono da tempo di risolvere, in particolare la previsione di sanzioni di natura penale basate su una vera e propria presunzione di colpevolezza in caso di semplice possesso di una cartuccia contenente piombo nella prossimità di una zona umida, peraltro in spregio ai principi fondamentali del diritto.
Proprio la certezza del diritto per i cacciatori in merito al trasporto di munizioni in prossimità delle, a volte nemmeno facilmente individuabili, zone umide è stato il punto di partenza di una articolata e completa illustrazione delle posizioni del mondo venatorio in merito all’applicazione di quanto disposto dal Regolamento UE 2021/57 del 25 gennaio 2021.
Al Governo è stato espresso apprezzamento per la circolare di febbraio scorso ma si è chiesto di specificare in modo chiaro e puntuale in un nuovo provvedimento di recepimento avente forza di legge, emesso entro l’apertura della stagione venatoria, quali comportamenti devono mettere in atto i cacciatori e quali indicazioni ben chiare devono essere date alle autorità di controllo affinché si evitino interpretazioni della normativa che ne travalichino i contenuti e lo spirito di tutela ambientale, trasformandola in un provvedimento vessatorio nei confronti della caccia e dei cacciatori: ciò in particolare per quanto riguarda le delicate prescrizioni relative al solo trasporto delle munizioni in piombo in prossimità delle zone umide, al fine di evitare inutili contenziosi e garantire la certezza del diritto.
I rappresentanti delle AAVV hanno raccomandato la massima divulgazione e pubblicità del nuovo provvedimento, che è stato chiesto, e che ci auguriamo venga emanato prima dell’inizio della stagione, auspicandone l’invio alle polizie provinciali e a tutte le autorità deputate al controllo.
È stato chiesto inoltre che, cosi come fatto in altri stati UE, il Governo predisponga una mappatura e cartografia delle zone umide in Italia, a beneficio dei cacciatori e delle autorità deputate al controllo.
Nel corso dell’incontro si sono anche approfonditi i temi della peste suina africana, con un focus sulla recente ordinanza del Commissario straordinario sulla PSA pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 203 del 31 agosto 2023 e si è tornati a sollevare la questione delle migrazioni, tempi, specie e Key concept, esponendo e chiedendo di sanare le incongruenze dei periodi di caccia con le altre nazioni a noi vicine (Francia, Spagna, Grecia, Croazia), in piena sintonia con quanto previsto dalla Commissione e dalle normative europee.

Componenti della cabina di regia del mondo venatorio:
Federazione Italiana della Caccia, Associazione Nazionale Libera Caccia, Enalcaccia, AnuuMigratoristi, Arcicaccia, Italcaccia, CNCN (Comitato Nazionale Caccia Natura).

Torna su