Parliamo di un’attività che è considerata una vera e propria piaga in tutto il mondo, specialmente all’interno di ecosistemi ricchi di biodiversità e dove le conseguenze del bracconaggio possono portare a risultati catastrofici per interi territori naturali.I macro-esempi noti a tutti non mancano di certo, dal rinoceronte all’elefante africano, ricercati per l’avorio del corno e delle zanne, alle tigri asiatiche, dai lupi (uccisi soprattutto per i danni che portano agli allevamenti) agli squali fino ai gorilla di montagna, senza contare le molteplici specie di uccelli a rischio.
Ne abbiamo citati pochi, ma sono numericamente molti di più gli animali quotidianamente minacciati e braccati principalmente con finalità di lucro, sebbene non manchino le ragioni puramente ludiche. Un fenomeno che interessa anche il nostro paese, con delle aree regionali in particolar modo tristemente più interessate di altre.