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Fondazione UNA: “Parte da Bergamo Selvatici e buoni”

Riportiamo i comunicati stampa dell’AGI prodotti su questo evento:

(AGI) – Clusone (Bergamo), 22 set. – La Fondazione UNA Onlus, promotrice del progetto “Selvatici ma Buoni”, ha la funzione di “collettore delle realtà territoriali – spiega il suo presidente Nicola Perrotti – e delle realtà scientifiche, con lo scopo di formare le persone, a vari livelli, affinché venga valorizzata la carne di selvaggina e questa diventi fruibile, non solo dai cacciatori, ma anche da tutti, anche dalla genti di città. In Europa esistono delle direttive che regolamentano la filiere che, tuttavia, “nel territorio italiano hanno avuto – continua Perrotti – un’applicazione parziale. Il nostro obiettivo é quello di portare queste direttive su tutto il territorio. Con l’iniziativa di oggi iniziamo questa sperimentazione sul territorio della bergamasca”. Con “Selvatici e Buoni”, spiega Maurizio Zipponi, presidente del comitato scientifico di Fondazione UNAOnlus, “si attribuisce finalmente valore ad una carne tanto pregiata quanto sottovalutata come quella di selvaggina, nella cui filiera saranno introdotti criteri di tracciabilità, sicurezza alimentare, trasparenza e legalità. Ad enti e istituzioni bergamasche va il plauso di aver capito per prime le potenzialità della filiera della selvaggina come strumento utile al territorio per produrre nuova economia e nuovo lavoro, riconoscendo un positivo ruolo della caccia e dei cacciatori quali ‘paladini del territorio e della biodiversità”. Come Fondazione UNA – conclude Zipponi – intendiamo replicare il modello Bergamo in altri territori italiani”.

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Valorizzare il patrimonio faunistico bergamasco, rispettando l’ambiente e dando nuovo impulso al turismo enogastronomico attraverso la creazione di una filiera tracciata della carne di selvaggina. Sono queste le finalita’ del progetto “Selvatici e Buoni” partito oggi presso la Comunita’ Montana di Clusone (BG).
Il progetto, curato dall’Universita’ di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, in collaborazione con il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Universita’ di Milano e la Societa’ Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva con il sostegno della Fondazione UNA Onlus, punta a ridare valore ad un’eccellenza alimentare troppo spesso sottovalutata come la carne di selvaggina, che nel territorio bergamasco ha enormi potenzialita’ considerata la presenza di oltre 13.000 ungulati selvatici tra cui cervo, camoscio, capriolo e cinghiale.Il territorio bergamasco, cosi’, fa da apripista nazionale per il progetto Selvatici e Buoni, che verrà replicato in altre
province d’Italia per valorizzare le eccellenze faunistiche locali.
Il via libera di oggi e’ arrivato dopo un lungo e costruttivo periodo di consultazioni ed incontri tecnici che hanno coinvolto istituzioni e stakeholders locali, che saranno coinvolti e parte attiva nelle fasi realizzative del progetto e che hanno dimostrato un crescente interesse nei confronti del tema.In questi mesi sono stati distribuiti, infatti, dei questionari di gradimento, da cui sono emerse rilevanti manifestazioni di interesse che si sono poi tradotte in disponibilita’ operative di Enti Territoriali ed istituzioni.Nello specifico le manifestazione d’interesse sono giunte dal Comprensorio Alpino di Caccia Valle Borlezza, il Comprensorio Alpino di Caccia Val di Scalve, la Comprensorio Alpino Valle Seriana, il Comprensorio Alpino di Caccia ‘Prealpi Bergamasche’, il circolo UNCZA Prealpi Orobiche, la condotta Slowfood Valli orobiche, Enalcaccia Bergamo, ANUU migratoristi, delegazione CIC Italia, Federcaccia Bergamo e Arci Caccia.Tali realta’ saranno affiancate da importanti enti territoriali che hanno dato disponibilita’ a collaborare al progetto come ATS Bergamo, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Bergamo, il Corpo Polizia Provinciale Bergamo, l’Ascom Bergamo Formazione e le 3 Comunita’ Montane: Valle di Scalve, Laghi Bergamaschi e Valle Seriana.

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