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Arcicaccia: Cacciatori e referendum, le dichiarazioni del Presidente Sorrentino

COMUNICATO STAMPA                        

del 13 gennaio 2017

 

In merito ad alcuni riferimenti ai “cacciatori” apparsi sulla stampa quotidiana che, come riportato nelle notizie, avrebbero ricevuto attenzioni particolari per “concedere” il loro voto nel recente Referendum.

Il Presidente nazionale dell’ARCI Caccia, Sergio Sorrentino, direttamente chiamato in causa in quanto anche napoletano, ha dichiarato:

“per la campagna elettorale non ho ricevuto telefonate, inviti a cene, fritture, bistecche…. Sul Referendum, a quanto mi risulta, non sono stato contattato non solo io ma neppure altri rappresentanti dell’ARCI Caccia.

Qualcuno, purtroppo, pensa alla gestione della caccia come nell’Ufficio Caccia del bellissimo film “Quo vado?” di Checco Zalone.

Credo, invece, si sottovaluti la grande autonomia del mondo venatorio e della grande capacità critica dei cacciatori che non hanno disponibilità ad essere oggetto di pressioni, di lusinghe, di sirene affabulatrici da qualsivoglia organizzazione politica provengano.

Le consultazioni politiche, i referendum svolti, e non solo in Italia, consigliano tutti i politici di riconsiderare i valori, le tradizioni, il miglior vivere delle e nelle campagne italiane.

La cultura rurale è stata sottovalutata e i suoi protagonisti e tra questi – con modestia ricordo anche se non attori principali – ci sono i cacciatori che, impropriamente, la politica vuole occultare quando, un po’ elitaria, salottiera e estranea al quotidiano vivere dei cittadini dei piccoli paesi, dei borghi del Bel Paese.

Poi, come di rito in queste occasioni, attendiamo che la magistratura faccia il suo corso.

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