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Arci Caccia Umbria: In bocca al lupo per l’imminente apertura!!

Tra tante polemiche e false aspettative, il 19 settembre inizia la nuova stagione venatoria. Sicuramente una stagione con l’amaro in bocca per la mancanza della tortora in pre-apertura, colpa di certo da attribuire al governo e al ministero competente e non certo alle Associazioni Venatorie o all’Assessore, il quale ha licenziato un calendario venatorio al riparo da inutili ricorsi. Da stigmatizzare, invece, il comportamento di alcune associazioni venatorie e di alcuni politici di maggioranza che, in barba alle responsabilità di governo, hanno, gridato e strepitato forzando la mano su questioni che avrebbero di certo portato il calendario verso la sospensione, come accaduto in tutte le regioni italiane, le quali hanno visto falcidiati dai tribunali amministrativi i calendari venatori. Infatti, laddove le Associazioni Animaliste e Ambientaliste non hanno depositato i ricorsi è stato solo perché le Regioni sono corse ai ripari, togliendo la tortora dalle specie cacciabili, venendo a meno la certezza del diritto.

Tutte le Regioni e le Associazioni venatorie erano informate da tempo che, in mancanza del piano di gestione, la tortora non poteva essere inserita tra le specie cacciabili, tutti abbiamo sperato fino all’ultimo che la Conferenza Stato-Regioni licenziasse il piano di gestione, così non è stato in quanto non è mai stato calendarizzato dal Ministero.

Per quanto riguarda il colombaccio la scelta era o in pre-apertura con chiusura anticipata a gennaio, oppure dal 19 settembre fino al 31 gennaio, a nostro avviso, non valeva la pena sacrificare dieci giornate di caccia per consentire una giornata e mezzo in pre-apertura.

Questa è la situazione dei calendari venatori delle Regioni del Centro Italia riguardo le pre-aperture. Marche: Tortora sospensione del Tar, Colombaccio cacciabile 5 giornate in pre-apertura, poi dal 2 ottobre al 31 gennaio; Emilia Romagna: tortora non cacciabile in pre-apertura, colombaccio cacciabile sei giornate in pre-apertura, chiusura al 13 gennaio; Toscana tortora non cacciabile in pre-apertura per modifica calendari da parte della regione, colombaccio dal 19 settembre al 31 gennaio, sospeso prelievo pavoncella e moriglione da parte del TAR per mancanza piano di gestione, Abruzzo sospensione da parte del TAR della pre-apertura per le seguenti specie, tortora, quaglia, Ghiandaia, gazza, cornacchia grigia; Lazio tortora non cacciabile in pre-apertura, colombaccio dal 2 ottobre al 10 febbraio, Puglia unica regione ad aver effettuato la pre-apertura alla tortora, in quanto il TAR ha ritenuto di concedere la sospensiva, ma occorrerà attendere la discussione del merito. Veneto sospesa la pre-apertura per riscorso al TAR, Calabria sospesa la caccia alla Tortora e quaglia periodo che va dal 19 al 22 settembre 2021 data di celebrazione dell’udienza camerale, Sicilia sospesa la pre-apertura per ricorso al TAR.

La delusione per non aver potuto prelevare la tortora in pre-apertura rimane, ma la nota della commissione Europea in risposta alla nota di Arci Caccia Nazionale ha ribadito ancora una volta la mancanza del Ministero per non aver approvato il piano di gestione della tortora e non solo, ma anche quello di pavoncella e moriglione, tutto ciò impone che le Associazioni Venatorie Nazionali, da subito, chiedano l’approvazione dei piani di gestione, non solo per consentirne il prelievo ma per garantire che le specie migratici in declino vengano salvaguardate nell’interesse di tutta la comunità.

La politica venatoria seria, non quella di propaganda, dovrà avere il coraggio di far emergere le contraddizioni del mondo animalista che, da una parte, fa ricorso alla giustizia amministrativa per tutelare le specie in declino, ma dall’altra non si adopera per l’approvazione dei piani di gestione delle specie considerate in declino, segnale che indica quanto gli importi lo stato di salute della fauna selvatica; l’importante è che ci sia un nemico da combattere.

Arci Caccia augura a tutti in bocca al lupo per la stagione venatoria ormai alle porte, con la speranza che, anche in Umbria, si possa aprire una nuova stagione di confronto per il bene della caccia.

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