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Arci Caccia e Libera Caccia Firenze: l’Atc 4 tenga le mani lontano dai soldi dei cacciatori

Durante l’ultimo comitato di gestione dell’ATC Firenze 4 si è consumato l’ennesimo episodio nefasto ai danni dei cacciatori. Infatti, il comitato ha deciso di fissare una quota di iscrizione alle squadre di caccia al cinghiale doppia rispetto a quella già fissata dall’ATC Firenze 5. La proposta, che ha visto la convergenza del mondo agricolo e ambientalista, ha registrato l’astensione di Federcaccia e la contrarietà della sola Arci Caccia. Ribadiamo con decisione la nostra contrarietà a questo tipo di politica: se i conti dell’ATC sono in dissesto, la colpa non è sicuramente dei cacciatori, ma di chi è incaricato della gestione. Occorre trovare questi fondi tagliando gli sprechi e usando in modo oculato le risorse. E’ troppo facile ricorre sempre alle tasche dei cacciatori. Ci stupisce, inoltre, l’atteggiamento dell’associazione maggioritaria, che subisce passivamente l’iniziativa degli agricoltori, quasi ne condividesse il merito senza poter esprimersi apertamente per ovvie ragioni di tesseramento. Ma un’associazione come Federcaccia quali interessi difende? Quelli dei cacciatori o quelli degli agricoltori? Ci piacerebbe saperlo, anche solo per prenderne atto.

Nella stessa riunione, l’ATC ha deciso di invalidare l’assegnazione del territorio ad una squadra di caccia al cinghiale. Anche nel caso di questa discutibile decisione è andato in scena l’asse Fidc-agricoltori e si è registrata la contrarietà del solo rappresentante di Arci Caccia. Che siano le prove generali del progetto “caccia privata” che da tempo aleggia nelle segrete stanze di via Benedetto Dei? Ai posteri l’ardua sentenza, noi faremo tutto ciò che è in nostro potere per difendere i diritti dei cacciatori, anche di quelli iscritti alla Federcaccia.

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